CORTOMETRAGGI

Il cortometraggio è cinema in miniatura, un racconto cinematografico in piena regola ma dalle dimensioni ridotte, abbordabile a volte anche con budget risicati e troupe ridotte al minimo. È una forma di racconto audiovisivo che è possibile fare concentrandosi su un’idea narrativa che può anche prevedere strumentazioni limitate, facendone virtù. Può bastare uno smartphone, una GoPro oppure anche una vecchia videocamera lasciata in soffitta, se il tipo di contenuto si adatta allo stile richiesto dalla storia.

Cercare la scintilla per l’idea, sviluppare il soggetto, scrivere la sceneggiatura; organizzare il casting, contattare amici e colleghi per creare la troupe, fare location scouting; procurarsi costumi e accessori, dare il via alle riprese; poi la fase di editing in cui il racconto prende finalmente la sua forma, anche grazie alla colonna sonora appositamente realizzata, infine la fase di color correction.

Ogni stadio di lavorazione ha i suoi momenti di esaltazione e di scoraggiamento, in un continuo andirivieni fino a che il corto non è finito. Dopo di che inizia la fase di speranza/attesa/disillusione/esaltazione in cui il cortometraggio va in pasto al pubblico nei festival, sui social network e in generale dovunque ci sia modo di presentarlo. E scoprire che un tuo corto riesce a comunicare anche con un pubblico all’altro capo del mondo è una delle cose più soddisfacenti che ci siano.

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